top of page

Il Castello del Sec. XIII e i Signori che l'abitarono

Il Comune di Vercelli, travagliato dalle lotte tra le fazioni guelfe e ghibelline dovette trovare il modo di controllare politicamente i suoi territori. Iniziò con la creazione di alcuni Borghi Franchi, cioè di villaggi che potessero aggregarsi territorialmente e gestirsi autonomamente sia per la difesa (fortificandosi) sia per la giurisdizione (con a capo un podestà). Classico esempio di Borgo Franco è Gattinara.

E dove i villaggi erano isolati e lontani, in alcuni casi, venivano ceduti in feudo a qualche signorotto con l’impegno che essi li difendessero anche con la costruzione di Castelli, mura, fossati.

Così accadde per Loceno.

Il Comune di Vercelli cedette il Territorio di Loceno alla famiglia vercellese dei Sonomonte.

Per difendere il villaggio fu costruito un castello. sul punto più alto, su un poggio a ridosso delle prime colline. 

Non esiste documentazione che collochi  precisamente la data di costruzione, ma dagli studi e dai documenti è databile tra il 1260 ed il 1300.

Poi, con un atto datato 5 dicembre 1302, Simone Avogadro da Collobiano acquistò il castello, tutto il territorio di Loceno con tutti i diritti giurisdizionali e diventò così il primo vero Signore di Lozzolo.

Intorno al 1500 i conti Antonio e Gabriele Avogadro discendenti da Simone, costruirono il palazzo Sud. Dalla divisione dei loro Beni, Il Conte Gabriele Avogadro, che era il primogenito ebbe i beni di Collobiano e il nuovo palazzo di Lozzolo, mentre Antonio Avogadro ebbe la parte più antica, cioè il castello a Nord e altri beni e terre di Lozzolo.

Il conte Antonio Avogadro, erede di una parte del feudo di Lozzolo, ebbe molti figli ma il primogenito e successore fu Troilo I. Esso cominciò un’opera di acquisizione delle piccole porzioni che erano in mano a altri componenti del consortile  fino ad avere circa la metà fi tutto il feudo di Lozzolo mentre l’altra metà rimaneva in mano ai discendenti dello zio conte Gabriele.

Non conosciamo esattamente i motivi, fatto stà che il conte Troilo I Avogadro, nel 1546 vendette tutta la sua parte del feudo (che era circa la metà del totale) a Filiberto Ferrero-Fieschi di Masserano.

Successore di Troilo I fu il figlioTroilo II, che non aveva più parti del Feudo di Lozzolo. Si sposò con donna Lucrezia che sembra fosse figlia naturale del Duca Emanuele Filiberto di Savoia e della sua amante Anna di Chieri. Da quell’unione nacque una unica figlia: Troila.

Tra il Duca Emanuele Filiberto di Savoia e la famiglia della contessina Troila Avogadro fu Troilo II c’era quel legame di parentela che portò il Duca di Savoia ad interessarsi personalmente della sistemazione sociale della contessina Troila. Quindi, quando aveva appena 9 anni, il Duca di Savoia provvide affinché fosse promessa in sposa ad un suo consigliere personale che era cresciuto a corte: Il conte Flaminio Avogadro di san Giorgio. Si sposarono ed ebbero 4 figli dei quali il primogenito e successore fu Troilo III.

Il conte Flaminio Avogadro e la contessa Troila non avevano proprietà a Lozzolo ma tutti e due desideravano che Lozzolo, o almeno una parte, restasse in mano ai discendenti di Simone da Collobiano.

Si presentò l’occasione quando i fratelli Giambattista, Carlo e Virginio Avogadro, discendenti da quel Gabriele, decisero di vendere lo loro metà del Feudo di Lozzolo. (1601: nella vendita c’erano tutti i beni compreso il palazzo Sud).

Alla morte del conte Flaminio al figlio conte Troilo III andarono i Beni e Feudo di Lozzolo.

Successore del conte Troilo III Avogadro nel feudo e beni di Lozzolo fu Carlo Tomaso Avogadro cresciuto alla Corte dei Savoia con incarico di Consigliere del Principe Tommaso, fratello dell’allora duca. Quando ricevette l’Investitura feudale di Lozzolo gli venne concesso il titolo di "Conte di Lozzolo".

Terminati i suoi servigi a Corte, si stabilì nel palazzo Sud, palazzo degli Avogadro, del castello di Lozzolo, dove nacquero tutti i suoi figli.

Da allora le famiglia dei conti Avogadro di Lozzolo abitarono sempre quel palazzo Sud fino a quando l’ultimo dei conti Avogadro di Lozzolo, il conte Giacomo Filippo morì senza avere figli. E si estinse così la dinastia dei conti Avogadro di Lozzolo.

Egli lasciò eredi I conti Avogadro della Motta i quali, nel 1798, vendettero il palazzo Sud al Canonico Carlo Amedeo Tornielli Rho che già abitava al castello da tempo.

Nel 1562 la parte del feudo di Lozzolo dei Ferrero-Fieschi, per ragioni dotali del matrimonio tra Margherita Ferrero e Ottaviano da Rho, fu ceduta al loro figlio Francesco.

Il figlio di quest’ultimo, il conte Alessandro I da Rho, per lungo tempo fu alla corte del duca Carlo Emanuele di Savoia e con l'incarico di ambasciatore portò a termine con successo la trattativa per il matrimonio della figlia del Duca, Margherita, con Francesco Gonzaga Duca di Mantova e marchese del Monferrato. 

Egli costruì il palazzo a Est del castello (1595-1605) dove si stabilirà a vivere con la sua seconda moglie Caterina de’ Bianchi e la figlia Margherita II .

Margherita II da Rho, andò sposa a Giambattista Tornielli di Romagnano. Della sua parte del Feudo di Lozzolo fu investito il loro figlio Conte Luigi I che prese il nome di conte Luigi Tornielli Rho di Lozzolo (1624).

Successore del conte Luigi I Tornielli Rho fu il conte Alessandro II Tornielli Rho, il quale ereditando i beni della famiglia della moglie Giacinta Boniperti, aggiunse questo cognome al suo casato.

Loro successore fu il figlio Luigi II Tornielli Boniperti Rho. 

Nel 1798 venne ad abitare a Lozzolo anche l’altro figlio del conte Alessandro Tornielli Rho: il Canonico Carlo Amedeo Tornielli Rho di Lozzolo chel 1798 acquistò il palazzo Sud che era degli Avogadro e ne fece la sua residenza.

Alla morte del Canonico il palazzo fu ereditato dal Conte Carlo Tornielli Rho di Lozzolo della linea cadetta di Romagnano, il quale, molto legato al paese, affrescò alcune sale del palazzo dove veniva a villeggiare. Il figlio Manfredo, morto prematuramente nel 1859, chiese al padre Carlo di pensare a un suo figlio nato da una relazione illegittima e di considerarlo come se fosse stato figlio suo.

Il Conte Carlo, costernato da quella morte improvvisa, promise di provvedere a quel nipote e col suo testamento lo lasciò erede di molti beni tra i quali il palazzo Sud del castello di Lozzolo.

Quel nipote, a cui fu dato il nome di Pietro Maria Manfredo Lovisini, presi gli abiti sacerdotali, vendette il palazzo ai fratelli Patriarca. Oggi il palazzo è diviso tra molti loro discendenti.

L’ultimo conte della linea diretta, nipote di Luigi II Tornielli Boniperti Rho fu Alessandro III.  Egli, celibe, morì nel 1802 e senza successori, per obblighi verso il casato dei Boniperti, lasciò erede Giovanni Gibellini, il quale vendette il castello Nord e il palazzo Est a Giovanni Battista Avondo, nonno del famoso pittore Vittorio Avondo.

Acquistato poi dai fratelli Berteletti che ne fecero sede di un’azienda Vitivinicola oggi il castello e il palazzo Est è proprietà di un loro discendente.

​

dal libro Lozzolo e i Signori del Castello di Loceno di Carlo Angelino Giorzet, 2014

 

Castello di Lozzolo,

Castello di Lozzolo

 Castello di Lozzolo, Palazzo sud o "Palazzo Avogadro"

Palazzo Sud o Palazzo Avogadro

Castello di Lozzolo, Palazzo Tornielli Rho

Palazzo Est o Palazzo Tornielli Rho

bottom of page